Paniere con domande multiple di Legislazione scolastica riferita all'integrazione e all'inclusione (2024)

ALL'INTEGRAZIONE SCOLASTICA

METODOLOGIE DIDATTICHE INTEGRATE E BUONE PRATICHE

NELLA SCUOLA DELL'INNOVAZIONE E DELL'INCLUSIONE

Docente: MASTER

08. DOMANDA 11 Come ha definito l'ICF la disabilità?

limite di capacità funzionali e di partecipazione sociale

conseguenza o risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo, fattori personali e fattori ambientali che rappresentano le circostanze in cui

egli vive.

malattia

ostacolo alla auto-realizzazione dell'individuo

09. DOMANDA 9 L'inclusione è finalizzata:

alla produttiva convivenza delle differenze e delle diversità, frutto di processi di interscambio e di interrelazione con gli altri contesti formativi accoglienti (socio-culturali,

relazionali, fisici, etc.), capaci di riconoscere i diritti di cittadinanza e la partecipazione scolastica e sociale di ogni persona

alla produttiva convivenza delle differenze e delle diversità, frutto di processi di interscambio e di interrelazione con gli altri contesti formativi accoglienti (socio-culturali,

relazionali, fisici, etc.)

alla produttiva convivenza delle differenze e delle diversità

a riconoscere i diritti di cittadinanza e la partecipazione scolastica e sociale di ogni persona

10. DOMANDA 8 La scuola si trova ad affrontare una sfida:

quella di sviluppare processi inclusivi di apprendimento che siano in grado di offrire risposte adeguate ed efficaci agli studenti con disabilità

quella di sviluppare processi inclusivi di apprendimento che siano in grado di offrire risposte adeguate ed efficaci a ciascuno studente.

quella di sviluppare processi inclusivi di insegnamento che siano in grado di offrire risposte adeguate ed efficaci a ciascuno studente.

quella di sviluppare processi inclusivi

11. DOMANDA 7 Il diritto allo studio tutelato a livello costituzionale pone nuove esigenze nel mondo scolastico.

la ricerca di cambiamento

d) la ricerca di risposte

la ricerca di qualità

la ricerca di risorse

12. DOMANDA 6 Quali articoli della Costituzione sanciscono il diritto allo studio?

33 e 34

3 e 4

2, 3,

41 e 42

13. DOMANDA 5 Un ruolo importante, in tal senso, è svolto dalla scuola materna e dalla scuola dell'obbligo, istituzioni che promuovono:

socializzazione e prevenzione del bambino

non solo la socializzazione ma anche la prevenzione e il recupero del bambino.

solo il recupero del bambino

solo la socializzazione del bambino

14. DOMANDA 4 La Commissione Falcucci ha previsto una scuola con il compito di realizzare lo sviluppo personale di:

pochi utenti

nessuno

alcuni utenti

tutti gli utenti Scaricato da Charles Landi (nicotracarlo1@gmail.com)

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Set Domande: LEGISLAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA RIFERITA

ALL'INTEGRAZIONE SCOLASTICA

METODOLOGIE DIDATTICHE INTEGRATE E BUONE PRATICHE

NELLA SCUOLA DELL'INNOVAZIONE E DELL'INCLUSIONE

Docente: MASTER

15. DOMANDA 3 Chi furono i primi personaggi di rilievo che dedicarono gran parte del loro operato allo studio della formazione ed educazione di persone con

disabilità.

Bruner e Rousseau

Claparede e le Sorelle Agazzi

Maria Montessori e Padre Agostino Gemelli

Don Milani e Piaget Scaricato da Charles Landi (nicotracarlo1@gmail.com)

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Set Domande: LEGISLAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA RIFERITA

ALL'INTEGRAZIONE SCOLASTICA

METODOLOGIE DIDATTICHE INTEGRATE E BUONE PRATICHE

NELLA SCUOLA DELL'INNOVAZIONE E DELL'INCLUSIONE

Docente: MASTER

Lezione 014

01. DOMANDA 9 Il Regolamento dell'autonomia (d.p.r. 275/1999) può essere definito:

“carta culturale”

la di identità della scuola

“Statuto”

una sorta di che l'istituzione scolastica può non adeguatamente sfruttare

“Statuto”

una sorta di nuovo della scuola italiana, che ogni istituzione scolastica deve adeguatamente sfruttare

una sorta di linea guida per le scuole

02. DOMANDA 15 Tra le novità della Legge quadro 104/92, cosa si prevede in merito ai Gruppi GLIP e GLH?

I gruppi di lavoro hanno compiti di consulenza e proposta al Provveditore agli Studi, di consulenza alle singole scuole, di collaborazione con gli enti locali per la

conclusione e la verifica dell'esecuzione degli accordi di programma

i gruppi di lavoro hanno compiti di consulenza e proposta al Provveditore agli Studi e di collaborazione con gli enti locali per la conclusione

I gruppi di lavoro hanno compiti prevalentemente decisori in materia di disabilità

I gruppi di lavoro hanno compiti di di consulenza alle singole scuole, di collaborazione con gli enti locali per la conclusione e la verifica dell'esecuzione degli accordi di

programma

03. DOMANDA 14 Quale Circolare ministeriale definisce ed esplica i contenuti della Direttiva BES?

la CM dell' 8 novembre, n.11305

la CM n° 8 del 6/3/2013 firmata dal Capodipartimento del MIUR

la CM n.2/DF del 31 marzo 2020

la Circolare protocollo 5939 del 23/10/2020

04. DOMANDA 13 Il quadro normativo attuale prevede, oltre le Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità del 2009, anche un altro testo

normativo. Di cosa si tratta?

una normativa non ben definita

le Linee guida del 2009 rappresentano l'unico riferimento in materia

La direttiva del Ministero dell'Istruzione del 27 dicembre 2012, relativa ai Bisogni educativi speciali (BES)

la CM n° 8 del 6/3/2013 firmata dal Capodipartimento del MIUR.

05. DOMANDA 11 In quante parti si suddivide il testo delle Linee Guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità del 2009?

sei

quattro

tre

cinque

06. DOMANDA 10 Con l'autonomia scolastica si è inteso perseguire l'obiettivo di:

favorire la trasversalità delle prassi di inclusione nei diversi ambiti degli insegnamenti curricolari

favorire la trasversalità delle prassi di inclusione nei diversi ambiti degli insegnamenti extracurricolari

favorire la trasversalità delle prassi di inclusione nei diversi ambiti degli insegnamenti curricolari ed extracurricolari

non favorire la trasversalità delle prassi di inclusione nei diversi ambiti degli insegnamenti curricolari ed extracurricolari “L'organizzazione”:

07. DOMANDA 12 La seconda Parte delle Linee Guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità del 2009, intitolata

le Linee Guida prevedono solo una parte

scende nel dettaglio, analizzando i compiti organizzativi prevalenti del Dirigente scolastico, quelli didattici di tutti i docenti del consiglio di classe, quelli operativi dei

collaboratori e delle collaboratrici scolastiche e quello partecipativo della famiglia

sintetizza in breve lo sviluppo della normativa italiana in materia di inclusione scolastica

ricolloca l'integrazione nel nuovo quadro del decentramento del Ministero agli Uffici Scolastici regionali (USR), insistendo molto sull'opportunità della costituzione di

Gruppi di coordinamento a livello regionale, ferma restando la presenza degli attuali GLIP, come raccordi provinciali degli orientamenti regionali

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Set Domande: LEGISLAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA RIFERITA

ALL'INTEGRAZIONE SCOLASTICA

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Docente: MASTER

08. DOMANDA 8 Quale legge prevede l'abolizione delle classi differenziali?

Legge n. 517 del 4 agosto 1977

Legge n.1859 del 3 dicembre 1962

Legge n.144 del 18 marzo 1968

Legge 118 del 1971

09. DOMANDA 7 Quale anno è considerato «l'anno della scoperta della diversità», dato che realizza un'evoluzione della concezione di handicap?

1948

1959

1970

1968

10. DOMANDA 6 Dalla disamina delle disposizioni normative degli anni '60, si nota che:

“inclusione”

si incomincia a utilizzare il termine

l'inserimento scolastico della persona disabile è ancora caratterizzata da un approccio prevalentemente medico

l'inserimento scolastico della persona disabile è ora caratterizzata da un approccio prevalentemente relazionale

si incomincia a porre attenzione alla personalità globale del bambino

11. DOMANDA 5 Con la Circolare Ministeriale n. 1771/12 dell'11 marzo 1953 si delinea ancora un sistema segregativo, però emerge già una distinzione.

Da una parte le classi speciali per minorati, dall'altra le scuole di differenziazione

Da una parte le classi speciali per minorati e scuole di differenziazione, dall'altra le classi differenziali

Da una parte le classi differenziali per minorati, dall'altra scuole speciali

Da una parte le classi speciali per minorati, dall'altra le classi differenziali

12. DOMANDA 1 Se si parla di integrazione:

si tende a sottolineare la relazione tra il soggetto integrato e il docente

si tende a sottolineare la relazione tra il soggetto integrato e il gruppo integrante, focalizzando l'attenzione sullo scambio

si sostanzia nella mera coesistenza di più soggetti nello stesso luogo fisico, senza interesse verso la qualità degli scambi relazionali tra gli stessi

si sostanzia nella mera coesistenza di più soggetti nello stesso luogo fisico, con interesse verso la qualità degli scambi relazionali tra gli stessi

13. DOMANDA 4 Per la prima volta, con il Regio Decreto del 31 dicembre 1923 n.3126,

si escludono ciechi e sordomuti, confinandoli in scuole speciali

si estende l'obbligo scolastico a ciechi e sordomuti in scuole speciali statali

si introduce il concetto di inclusione

vengono istituite per la prima volta le «classi differenziali» nella scuola elementare, per alunni con anormalità di sviluppo

14. DOMANDA 3 A quale anno risale la Riforma Gentile?

2009

1923

1971

1977 Scaricato da Charles Landi (nicotracarlo1@gmail.com)

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15. DOMANDA 2 L'inserimento e l'integrazione scolastica sono emblema:

del grado di emancipazione sociale e culturale della società e dal contesto storico di riferimento

della parallela evoluzione di schemi concettuali e di modelli culturali

del contesto storico di riferimento

di schemi e modelli passati Scaricato da Charles Landi (nicotracarlo1@gmail.com)

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Author: Neely Ledner

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